Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha rivelato che molte persone asintomatiche presentano anomalie alla colonna lombare rilevabili tramite risonanza magnetica (MRI). In particolare, il 52% dei soggetti senza mal di schiena mostrava protrusioni discali e il 27% ernie discali, nonostante l’assenza di sintomi.

È importante sottolineare che, così come esistono individui con anomalie radiologiche privi di sintomi, vi sono pazienti con sintomatologia dolorosa e risonanze magnetiche negative. Ciò rafforza l’idea che il quadro radiologico non sempre riflette la realtà clinica.

Pertanto, è fondamentale considerare il mal di schiena e le lombosciatalgie non solo come problemi locali della colonna ma anche come manifestazioni di condizioni più ampie che coinvolgono l’intera persona.

La Terapia Neurale adotta proprio questo approccio olistico, valutando il paziente nella sua globalità. Durante la prima visita, è essenziale condurre un’anamnesi approfondita che esplori l’intera storia patologica del paziente. Questo permette di identificare eventuali correlazioni tra il mal di schiena attuale e precedenti condizioni o eventi, riconoscendo che il dolore potrebbe avere origini multifattoriali e distanti.

In conclusione, un approccio integrato e personalizzato, che consideri il paziente in toto, risulta indispensabile per una diagnosi accurata e un trattamento efficace del mal di schiena.